lunedì 12 gennaio 2015

TERRORISMI

C’è differenza fra terrorismo e guerra. Le parole non vanno mai sottovalutate. In questi giorni troppi parlano di guerra. E con troppa facilità. La solita superficialità della TV e dei cronisti. Che, insieme a tutti gli esperti incapaci di prevedere gli attacchi, dovrebbero spiegarci se questo è terrorismo organizzato o spontaneo. Perché la differenza c’è.
E serve capirla per combatterlo. E’ come se ai tempi delle Brigate Rosse si fosse detto in giro che gli italiani erano tutti terroristi. E’ vero che le BR non attaccavano all'estero, ma è sempre pur vero che la Mafia invece si. Insomma collegare il cervello prima di parlare.
Sta di fatto che i cittadini devono essere protetti e che le varie intelligence internazionali devono raccordarsi per farlo. Come lo devono fare i più grandi leader mondiali, a partire da quello americano, quello russo, quello cinese e quello tedesco, l’unico che internazionalmente per l’Europa conta davvero. Se non si farà questo, dopo quello islamico, ci sarà un altro terrorismo e poi un altro ancora e poi ancora.
Le grandi democrazie mondiali devono collaborare per mantenere la pace nel mondo e la libertà dei popoli senza lasciare questo compito solo agli americani. Questa è la sfida più grande. Speriamo di saperla affrontare e non combattere.

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