sabato 30 luglio 2011

CONTRAPPASSO

I cattivi erano PSI e DC, non partiti con la P maiuscola, ma gruppi di ladroni che rubavano ai ricchi per dare ai ricchi. Non era il sistema, come qualcuno aveva detto in Parlamento il 3 luglio del 1992, noooooo, ma solo quei ladroni. E via con le monetine.
Adesso? I ladroni dal PSI alla DC erano passati tutti nella PDL? Tutti erano sicuri di si; in quel gruppo non c’erano anche persone oneste, ma solo affaristi.
E adesso, adesso? Hanno sgamato anche quelli del PD; ma come è possibile? Le monetine che fine hanno fatto? Le fiaccolate?
E adesso, adesso, adesso? Qualche camicia verde, qualche errore grossolano commesso, qualche reato amministrativo per strada, la stessa, dove hanno trovato il cappio parlamentare.
Ma non finisce qui. Italiani di valore, sinistri e libertari, e via con l’elenco.
Ci sono rimaste solo le stelle, per giunta cinque. Poveri noi.
Forse, se il sistema fosse stato interpretato correttamente nel 1992, adesso, non saremmo a questi livelli di bassezza istituzionale.

martedì 5 luglio 2011

TAGLI

Scrive bene Nicola Porro sul Il Giornale di ieri: si fa presto a dire tagli, il problema poi è metterli in pratica.
Nella manovrona del Tremonti padan-nazionalista (neologismo creato or ora) si sarebbe dovuto tagliare di tutto; mancava solo l'aria che respiriamo e poi c'era tutto. Ma come al solito non è stato così.
Tutti si lamentano che bisogna riapsrmiare e quando uno ci prova lo bastonano siano in maggioranza che in opposizione.
E ogni volta ritorna lo stesso ritornello: per salvare il nostro Paese bisogna tagliare i costi della politica.
Cosa verissima e sacrosanta ma non perchè questo risani le nostre finanze (spiega bene Porro come incidono pochi), ma perchè sono vergognosi i privilegi inutili e sfarzosi di quelli che dovrebbero servire il popolo e invece sono regolarmente serviti e riveriti, molto spesso immeritatamente.
Perciò una questione di giustizia e non di denaro.
Invece andrebbero ridotte le pensioni, le spese sanitarie e quelle dei dipendenti pubblici. Ma queste non si toccano. Non si può passare definitivamante ad un regime contributivo e non retributivo per le pensioni, non si può innalzare l'eta pensionabile perchè sarebbe uno scandalo.
Non si possono diminuire i costi della sanità o meglio gli sprechi, non si possono mettere gli ospedali in mano a manager competenti e non a politici trombati perchè sarebbe uno scandalo.
Non si possono licenziare o prepensionare i dipendenti pubblici, bloccare le assunzioni e i rinnovi dei contratti perchè sarebbe uno scandalo.
Sarà tutto scandaloso, ma il debito non si abbatte e il Paese si impoverisce.
Bisogna essere coraggiosi e mettere mano alle riforme, risparmiando sulle vere spese e non sulle azioni populistiche.
Ce la faremo prima o poi? Credo molto poi. Purtroppo.

LEADERINO ANGELINO

Alfano è stato incoronato segretario del PDL, il primo; ha detto, nel suo discorso di insediamento, che nel Partito ci dovrà essere democrazia, condivisione; per la verità, parte già in svantaggio, visto che nella sua elezione non c'era niente di democratico: non è stato scelto dalla base, non è stato votato e soprattutto non aveva avversari. Vabbè migliorerà.
Sono rimasto molto deluso anche dal suo discorso: tanto democristiano, tanto vaticanista, tanto generalista. Troppo. Ad un giovane leader non ancora quarantenne si deve chiedere coraggio, determinazio ne e non paraculismo. Blair e Cameron devono essere gli esempi, non Mastella e Casini. Diamogli tempo.
Certo la cosa positiva è l'età, segno indiscutibile di rinnovamento, ma come ha detto anche lui, i giovani non sempre sono bravi!
Infine, non mi è piaciuta l'uscita di Bersani che ha chiamato Alfano leader servo di Berlusconi; sarebbe stato più elegante augurargli buon lavoro e rinnovamento nel fare la politica. Ma forse non si può augurare ciò che non si riesce a fare.
Poveri noi.