mercoledì 9 maggio 2012

I CASINI DI ANGIOLINO

E' evidente come i voti la PDL non li abbia persi per l'apooggio al governo Monti ma per le bestiate che il loro fondatore ha fatto in questi anni e per le numerossissime procedure giudiziarie a carico di molti suoi dirigenti. Parma è il caso più evidente. Ma questo mi interessa poco. Interessante invece è analizzare le reazioni dei leader della PDL a partire dal suo segretario, Alfano. Angiolino dice che la colpa è per la politica sbagliata che il suo partito, ovvero lui, ha fatto in questi ultimi mesi, appoggiando l'esecutivo dei tecnici; se fosse così, da subito e sicuramente prima dei ballottaggi dovrebbe toglierli l'appoggio, provocando una eventuale crisi di governo e aprendo un duplice scenario, in entrambi i casi catastrofico: elezioni e instabilità.
Alle elezioni non credo debba nemmeno pensare: se andassimo al voto il PDL arriverebbe ai minimi storici e si ripeterebbe su scala nazionale ciò che è successo alle amministrative.
Allo stesso modo, togliendo l'appoggio a Monti, il giovane Alfano dovrebbe prendersi la responsabilità di riportare il nostro bel Paese nel caos e nell'instabilità più assoluta, permettendo così ai mercati di speculare ancora maggiormente con i nostri risparmi e soffocando ancora di più la nostra economia. In questo caso non solo supererebbe i minimi storici ma rasenterebbe lo zero virgola.
L'unica via che Alfano ha, è quella di continuare a sostenere Monti, dimostrando responsabilità politica e istituzionale, rinnovare i vertici della PDL e cominciare a fare poltica, proponendo meno veline e più riforme, in attesa di Casini.
Non so se riuscirà a farlo, e devo dire che non mi interessa molto. Sono solo preoccupato per il futuro dell'Italia.