mercoledì 29 febbraio 2012

SINISTRE ATTESE

I disoccupati crescono, gli ammortizzatori sociali mancano, i servizi alle famiglie vengono tagliati, la scuola pubblica non ha fondi, l'istruzione peggiora, i mezzi pubblici sono perennemente in ritardo, non esistono riconoscimenti per le coppie di fatto, le banche non concedono mutui ai giovani e prestiti alle aziende, non si può decidere come nascere e nemmeno come morire e la sinistra cosa fa? Discute dell'articolo 18 e della Tav.
Conseguenza: i disoccupati continuano a crescere, gli ammortizzatori sociali continuano a mancare, i servizi alle famiglie vengono tagliati di nuovo, la scuola pubblica continua a non avere fondi, l'istruzione peggiora di più, i mezzi pubblici sono costantemente in ritardo, le coppie di fatto restano senza fatto, le banche non concedono mutui ai giovani e prestiti alle aziende e altri decidono come farti nascere e come ammazzarti.
E poi uno non si deve incazzare?
E' anche inutile rottamare la sinistra tanto adesso non ce n'è una nuova, purtroppo.
Allora? Aspettiamo e sinistramente combattiamo. Sull'esempio della Marianna.

venerdì 24 febbraio 2012

LAPSUS CALAMI, LAPSUS LEGIS

E' vero che le riforme fatte a piccoli passi sono le più convincenti. Purtroppo però di tempo non ne abbiamo più. Per questo la marcia indietro del Governo Monti su taxisti e farmacie è davvero una figuraccia; è la dimostrazione che le lobby, in teoria vietate, ci sono e sono potentissime.
Sia chiaro non saranno 100 farmacie in più o 300 taxi nuovi a migliorare l'economia italiana. Ma il segnale in questo caso era quello che contava.
Un governo tecnico che non deve lisciare il pelo a nessuna categoria in particolare perché non verrà rieletto (???), con un po' di coraggio, avrebbe potuto eliminare alcuni evidenti privilegi.
Adesso sarà difficile recuperare perché il Prof. Monti per anni ha scritto sul Corriere della Sera della vergogna italiana di tante categorie, tra cui taxisti e farmacisti, favoriti da rigidità del mercato. 

giovedì 23 febbraio 2012

OLTRE MONZA

Mùnscia è una città un po’ sfigata; non me ne vogliano i monzesi, non è colpa loro. E’ come la bella addormentata nel bosco; adesso sta dormendo, ma se si svegliasse sarebbe da considerarsi una delle più belle città italiane.
Monza è per tutti il Gran Premio di F1 e l’autodromo; per pochi è il Parco o la Villa, per pochissimi il Duomo, la Corona Ferrea o l’Arengario. Invece Monza è stata anche la sede del Regno d’Italia.
La colpa è di chi in questi anni l’ha amministrata e non dico solo l’ultima giunta Mariani.
Il suo stato dormiente è la conseguenza di politiche miopi, a breve periodo, senza nessun investimento sul turismo e le infrastrutture.
Monza deve passare da città di Provincia a città d’Europa, con uno spirito e un ambizione internazionale. 

mercoledì 22 febbraio 2012

L'IDEOLOGIA, MALGRADO TUTTO, CREDO ANCORA CHE CI SIA

Le parole della Marcegaglia sull'articolo 18 di certo non si addicono al Presidente di Confindustria; sono superficiali, banali e sbagliate. Infatti la Emma porta ad esempio alcuni comportamenti lavorativi che anche in presenza dell'articolo 18 possono essere motivo di licenziamento. Nel nostro ordinamento infatti esistono la giusta causa e il giustificato motivo soggettivo che permettono ad un datore di lavoro, attraverso una procedura, di licenziare un proprio dipendente che ha commesso un inadempimento più o meno grave degli obblighi contrattuali. Tra questi ci possono essere anche l'assenteismo ingiustificato e prolungato oltre che il fancazzismo cronico.
L'affermazione della Marce, oggi smentita da Bombassei credo più per opportunità elettorale  che per convinzione, è il segnale che sul tema dell'articolo 18 in Italia non si può parlare serenamente perché è da tutti vissuto ancora come un'ideologia.
E i giovani continuano ad essere disoccupati. 

venerdì 17 febbraio 2012

MANI CONDITE

Chi è il simbolo di Mani Pulite? Antonio Di Pietro. A costo di risultare antipatico e anticonformista, lo devo ammettere, Tonino non mi sta particolarmente simpatico. lo trovo un politico rozzo, un magistrato mediocre e una persona particolarmente opportunista. E' però indubbiamente un simbolo. Di cosa? Non solo di Tangentopoli, ma anche di questa degenerazione della politica. Ha meriti? Non mi sembra. Da politico non è riuscito a fare una riforma, neppure quando era ministro. Da magistrato ha condotto superficialmente la più grande lotta alla mazzetta di questa Repubblica, ma senza successo. O per lo meno un obiettivo lo ha ottenuto, peccato che sia solo la sua fama. Perché la corruzione non l'ha cancellata, e neppure limitata. Anzi, sembra che dopo mani Pulite sia peggiorata. E allora a che cosa è servito Di Pietro e Mani Pulite? A nulla. E' stata una rivoluzione inutile. Ha creato in parte una nuova classe dirigente, ma peggiore della precedente sia politicamente che moralmente, senza idee e riferimenti, di cui Di Pietro è uno dei più importanti protagonisti. Ondivago, indeciso; ha provato a candidarsi con il Berlusca, a fare il suo ministro per poi combatterlo senza esitazione. Ha più volte giurato che non sarebbe mai sceso in politica per poi diventare un intoccabile parlamentare. Ha usato la sua fama (e non la sua bravura) per fondare un Partito, dargli il suo nome (!!!) e cambiare mestiere.