domenica 24 aprile 2011

CARLETTO, IL RE DEI MOSTRI PASQUALI

Comprare i mobili di Ikea è divertente.
L'ultima loro iniziativa pubblicitaria ha fatto, come al solito, parlare molto di sé.
Ikea è un'azienda furba e intelligente.
Hanno parlato molto male di questa pubblicità i vecchi, i bigotti, insomma personaggi retrogradi.
Ikea è giovane, libertaria e moderna.
A me piace la loro nuova pubblicità e mi invoglia a comprare.
Non piace a Carlo Giovanardi, sempre lui.
Meno male, dico io, che non la penso come Giovanardi, lo troverei quasi un insulto.
Giovanardi scomoda anche la Costituzione, senza sapere di cosa parla.
Ikea è simpatica, divertente, moderna e poco costosa. Compriamo da Ikea.
Giovanardi è antipatico, noioso, retrogado e molto costoso. Non votiamo Giovanardi.
Buona Pasqua da Ikea a Giovanardi.

sabato 23 aprile 2011

LASSINI, BR-AVO CANDIDATO

Se la Moratti Letizia riesce a vincere anche queste elezioni con le cazzate che gli fanno i suoi, è davvero imbattibile e credo che gli altri dovrebbero ritirarsi.
Prima il consigliere che si fa sgamare a prendere mazzette, poi il figlio Batman e infine il mitomane, un tal Lassini, azzeccagarbugli di periferia a cui piace scrivere manifesti idioti.
Quella della Letizia è una corsa ad ostacoli, esterna, ma anche interna.
Ha fatto bene, la sindachessa, a volergli dare un calcio nel culo al Lassini. E lui si difende, dicendo che saranno gli elettori a scegliere se ha fatto bene o male. Sarà pur così, ma anch'io ti avrei dato un calcio nel culo: i tuoi manifesti appendili dopo le elezioni.
Chi lo difende? Un'altro fenomeno, la Daniela, vip delle serate mondane milanesi, amica dei billionaire di stagione che cambia partito come cambia i propri guardaroba: secondo le stagioni.
Bella compagnia quella di Lassini e Santanché.
Se la Moratti vince anche con loro, è davvero brava. Capito Pisapia?

giovedì 14 aprile 2011

UOMO DI FIDUCIA

Mi sembra evidente, vista la foto, che il signor Pezzano, ex direttore dell'ASL 1 di Milano, a volte, non frequenta buoni amici.
E' però altrettanto vero che di fronte a prova certa, non è partito nessun procedimento giudiziario. Se davvero i giudici ritenessero Pezzano in qualche modo complice e pericoloso, dovrebbero muoversi per tentare di appurarlo al più presto. Come già detto per Talice, non si può usare la giustizia per sentito dire, perchè la legge è e deve essere una garanzia per tutti, anche per quelli che non ci stanno simpatici. L'innocenza è un dato di fatto fino a prova contraria.
Per questo alcuni metodi utilizzati dai compagni del centrosinistra lasciano pensare, e fa sorridere la dichiarazione del consigliere regionale piddino Gaffuri che sostanzialmente dice "noi ci abbiamo provato e ci è andata bene", dimostrando di non avere una precisa linea politica accusatoria.
Ma Pezzano è incapace di fare il proprio lavoro o no? Va sfiduciato per questo o per altro? Di certo non è condannabile solo per una foto, seppur eloquente.
Evidente invece è che l'azionariato di Formigoni sulla sanità lombarda e brianzola si sta pian piano sgretolando. I suoi uomini scelti e fidati si stanno rivelando nè scelti e nè tantomeno fidati.
Adesso speriamo che non ci rifilino un trombato dell'ultimo giro di nomine. Questo sarebbe grave per la nostra salute e per il nostro territorio.

LA PETROLIERA ECOLOGISTA

Questo post avrebbe potuto avere tanti altri titoli come le "Moratti sister's" oppure "Meglio una Moratti o l'altra?". Qualche giorno fa, rientrando a casa, mi imbatto in un manifesto elettorale con questo slogan "+ economia, - finanza", accanto ce n'era un'altro della stessa lista con "- cemento, + verde" e infine un terzo con "+ aria, - inquinamento". Simbolo un'arancia, tipico frutto milanese. Sai di chi è la lista? Sarà del Cohn-Bendit meneghino, nuovo partito ecologista che lancia la sua campagna da Milano. Invece no, cazzo, è di Emilia Bossi in arte Milly Moratti. Hai letto bene, quella Milly Moratti, moglie di Massimo, presidente dell'Inter ma soprattutto, ecco la chicca, amministratore delegato della Saras, una delle più importanti aziende petrolifere sul mercato.
D'altronde si sa, tutte le società petrolifere sono dispensatrici di ecologia, di natura, di ambiente e Milly come non poteva rappresentarlo.
Ma allora, tra le due, è meglio la Bossi, ecologista paraculo o la Bricchetto che almeno, tra vita e politica non ha apparentemente incoerenze e non fa finta di essere liberale.
Povera Milano.
(nella foto uno dei vergognosi manifesti elettorale della petroliera ecologista)

domenica 10 aprile 2011

HOPE

Lasciatecelo, per favore, cari americani. Almeno lui, non portatecelo via. Non sarà un presidente perfetto, avrà anche lui qualche difetto, ma per favore è meglio di chiunque altro in questo momento si voglia candidare alla presidenza degli USA. Certo per uno Stato che ha avuto JFK come Presidente, anche BO deve imparare molto. Se non fosse per l'età, sarebbe come paragonare, per gli Italiani, Pertini a qualsiasi altro Presidente: una sconfitta in partenza. Ma non importa. BO dimostrerà di essere degno di JFK e meglio di Bill C. Continuerà la sua lotta contro le diseguaglianze economiche e sociali, si batterà per aiutare, anche nello Stato più liberista, chi non può e premiare chi merita, senza preclusioni di classe, ceto e reddito.
Cari americani, sostenetelo soprattutto adesso che con il suo secondo mandato potrebbe migliorare e portare a termine ciò che ha iniziato in questi primi anni, sicuramente migliori e più proficui dei precedenti.

sabato 9 aprile 2011

ANZIANA GIOVENTU'

Geronzi, il grande vecchio della finanza italiana, si lamenta che, nella sua sfiducia, ha vinto una "gioventù anziana". Può essere, visto che siamo in Italia e le grandi rivoluzioni generazionali noi non le abbiamo mai fatte, al massimo le abbiamo importate o subite. E visto l'età media del CdA di Generali, chi può dargli torto. Ma il punto è un'altro. Come mai ogni volta che fanno fuori un vecchio (della politica, della finanza, dell'economia, dello sport) questi richiama sempre un "ricambio generazionale di vecchi". Fateci caso è proprio così. Ma come scrivevo prima, questo è vero. Ecco il problema. dinnanzi a uno che lo dice senza motivo, forse ce ne sono 99 che lo dichiarano a ragione. Povera Italia. Povera e vecchia.

FASCISTI E COMUNISTI UNITEVI!

Gramellini, mercoledì scorso su La Stampa, scrive parole corrette nei confronti di quell'idea insana di alcuni deputati di eliminare il reato di apologia di fascismo. E si chiede se, in un momento come questo, non abbiamo nient'altro di meglio da fare che pensare a queste cazzate. Però a me viene in mente una cattiveria. Non è che lo hanno fatto apposta, proprio in un momento di confusione parlamentare, così, magari da riuscire a far passare la proposta in sordina? Troppo difficile vero? Forse avete ragione. Ma non volevo parlare di questo. Stupidata è e stupidata rimane. volevo porre la tua attenzione su un falso storico detto dal buon Gramellini. Nel suo corsivo, afferma che fascismo in Italia e nel mondo rappresenta crudeltà, dittatura, limitazione delle libertà come il comunismo fu per Ungheria o per la Lituania. E no, caro Massimo, il comunismo ebbe quelle caratteristiche ovunque; in alcune parti palesemente usate, in altre sotto le mentite spoglie di una falsa democrazia, come fu in Italia; nel PCI, se non eri, con il PCI, non ci potevi stare. Il PCI, come la Chiesa, professava un dogma acui ti dovevi attenere: se non lo facevi, kaput! La libertà così è sempre limitata, certo, in modo differente, ma non meno cruento: perché la libertà di pensiero a volte può essere più importante della libertà fisica. 

lunedì 4 aprile 2011

IL SALVATORE

LCdM aveva detto che non sarebbe mai entrato in politica; lo ha ripetuto anche negli ultimi mesi, stuzzicato dai malpensanti giornalisti. Ma come si dice "solo gli stupidi non cambiano idea". Ecco allora la svolta. Pressato non si sa bene da chi, ecco la dichiarazione "di fronte a sta schifezza, sono pronto a scendere in campo". A parte la coerenza, dote ormai di pochi, e la capacità di cambiare idea facilmente, dote ormai di troppi, dobbiamo ribellarci agli apprendisti politicanti, che una volta perso qualsiasi altro incarico, decidono di impegnarsi nell'antica  l'Arte di governare le società. Soprattutto se questi neo-interessati al bene comune sono facoltosi imprenditori, magnati d'azienda, portatori di conflitto d'interessi, ma in nessun modo politici.
E' vero che la politica di professione in alcuni casi ha fatto danni, ma suicuramente meno di quanti ne hanno fatti questi improvvisati onorevoli.
Perciò LCdM continua a girare su lusuossissime automobile, a frequentare meravigliose località, a intervenire a convegni salottieri di manager o imprenditori, ma lascia stare la politica. Se vuoi fare davvero qualcosa che rinnovi la nostra classe dirigente pubblica, allora, fatti promotore di una scuola per la pubblica amministrazione, che sappia coniugare il dire al fare e che nel gior di qualche anno dia al nostro Paese rappresentanti istituzionali degni di questo nome.