lunedì 27 settembre 2010

S.P.Q.R.

Non "Senatus Populusque Romanus", non "Sono Porci Questi Romani", ma più semplicemente "SONO PADANI QUESTI RIMBAMBITI".
Bossi, te capì?

ETERNA VECCHIAIA

Qui di seguito faccio l'elenco dei nomi e dell'età dei leader di governo e dei loro principali avversari politici di alcuni dei più importanti Paesi della Comunità Europea, citandone infine il Presidente.

- Francia: Nicolas Sarkozy, 55 anni vs Martine Aubry, 60 anni
- Inghilterra: David Cameron, 44 anni vs Ed Miliband,  40 anni
- Spagna: José Luis Rodríguez Zapatero, 50 anni vs Mariano Rajoy, 55 anni
- Germania: Sigmar Gabriel, 51 anni vs Angela Merkel, 56 anni
- Italia: Silvio Berlusconi, 74 anni vs Pierluigi Bersani, 59 anni
- Stati Uniti: Barack Obama, 49 anni vs Michael Steele, 52 anni
- Austria: Werner Faymann, 50 anni vs Josef Pröll, 42 anni
- Olanda: Jan Peter Balkenende, 54 anni vs Job Cohen, 63 anni
- Presidente della Commissione Europea: José Manuel Durão Barroso, 54 anni

E' evidente come i nostri maggiori esponenti politici siano i più vecchi e la loro età la dimostrano tutta, soprattutto nel modo di pensare. E se il nuovo deve essere Grillo (62 anni), Vendola (52 anni) e Di Pietro (60 anni) siamo messi davvero male.
Dateci un Cameron, un Miliband, un Obama qualsiasi vi prego!

domenica 26 settembre 2010

PIANGERE DAL RIDERE

Beppe Grillo è un bravissimo comico, il migliore, e mi fa tanto ridere, ma tanto ridere,ma talmente ridere che … mi viene da piangere a vedere un comico populista che fa il politico populista dicendo che non vuole fare un partito ma si vuole presentare alle elezioni, che il suo movimento nasce dal basso ma poi le linee guida le da lui dall’alto del suo potere comunicativo e le decisioni da prendere sono la conseguenza dell'interpretazione dei suoi sermoni laici. Proprio coerente ...
Di baffuto saccente ne abbiamo già uno, non ce ne serve anche un'altro barbuto.

FRATELLI NON COLTELLI

Ed e David sono due giovani adulti fratelli anglosassoni. Provengono da una famiglia borghese con radici culturali saldamente radicate nella sinistra internazionale. Hanno in comune naturalmente il cognome, Miliband, ma soprattutto la passione per la politica e una forte cultura socialdemocratica. Ed è più giovane, ha 40 anni, ha idee più radicali; David invece è il “grande”, ha 44 anni, ed è il liberale di famiglia. Si sono correttamente affrontati per la guida del Labour Party inglese, uno delle organizzazioni politiche più antiche del Mondo. Ha vinto Ed, il più giovane, a soli 40 anni, seppur di poco, con il 50,6% dei voti. Nonostante la scarsa differenza, il Labour sarà tutto con lui e a lui verrà data la responsabilità di ricostruire l’immagine del partito, di riprendersi voti e di sfidare il premier David Cameron.
Questo è vero ricambio generazionale. In bocca al lupo Ed!

venerdì 24 settembre 2010

CHI di MONETINA FERISCE…

Il cappio, le monetine, gli sputi e gli insulti erano molto usati nella comunicazione politica dell’inizio degli anni novanta. Certo, bisognava andare contro i ladri che si erano, forse, rubati soldi, notorietà, fama e potere. Facile allora, ma adesso, a quasi vent’anni da quei giorni, a quanto pare è difficile rimanere coerenti. Così chi sventolava cappi in Parlamento, oggi è il più fedele alleato di un partito pieno zeppo di inquisiti, a volte condannati a partire dal suo leader e fondatore: cari leghisti siete ko. Altri invece da estrema destra inneggiavano allo scandalo, sostenevano qualsiasi magistrato che abbattesse con avvisi di garanzia i professionisti delle tangenti: anche per gli ex di AN, oggi FL, un evidente ko di coerenza visto che anche loro, fino a poche settimane fa, sono stati alleati della PDL e che hanno il loro leader indiscusso che la Camera non solo la presiede ma anche l’affitta! Ma il bello arriva adesso. Quelli che lanciavano le monetine e sputavano copiosamente per le vie di Roma e Milano, oggi sono gli stessi che farebbero un’alleanza strategica con l’affitta camere delle istituzioni e che nella regione del nemico-amico Niki hanno più indagati che iscritti. Ko anche per il Piddì. E infine, e infine, e infine Tonino “Chips” Di Pietro. L’uomo di Montenero di Bisaccia sembra che verso la fine del 1994 disse a Borrelli che non avrebbe mai lasciato la magistratura e che non avrebbe mai utilizzato la sua notorietà per entrare in politica. Ko anche all’Antonio che da buon maestro ha insegnato come riciclarsi anche al collega De Magistris, detto dagli amici “toga si, toga no”.
Parafrasando l’Alighieri, “lasciate ogni speranza, voi che li votate”

LAPO, sull’AAAATTENTIIII!

Ho una certa ammirazione per Lapo Elkann, rampollo della famiglia Agnelli, per la sua stravaganza e per il suo atteggiamento fuori dai luoghi comuni delle grandi famiglie italiane.
Non nasconde la bella vita che fa, sapendo di potersela permettere. Ha un padre intelligente e un fratello preparato che sicuramente lo aiutano. Forse lo hanno supportato anche nell’aprire la sua nuova attività imprenditoriale legata al mondo della moda e del costume di cui lui è maestro di eleganza certamente non convenzionale. Italian Independent è una grande idea, che mira a interessare una elite di utenti e non il semplice “pret a porter”. Bellissima la sua collezione di occhiali, interessante l’oggettistica e molto chic-divertente la sua linea di abbigliamento; la mia preferita è quella dedicata al rock. Ma quest’anno ha esagerato. Le camicie e le giacche militari no (vedi foto). Non le trovo eleganti e nemmeno stravaganti, non sono innovative e rappresentano tutto ciò che le nuove generazioni non dovrebbero essere. Caro Lapo, lascia all’esercito la mimetica e continua a dare ai giovani italiani il rock.

BRAVO AHMADINEJAD

Sembra strano, ma giorni fa il presidente iraniano, noto ai più per le sue sparate sulla bomba atomica e contro gli Stati Uniti, ha fatto una considerazione corretta. Se il mondo si muove per salvare Sakineh, iraniana condannata alla lapidazione, perchè non lo fa anche contro la pena di morte negli Stati Uniti, in particolar modo contro una certa Teresa Lewis, condannata per aver ucciso il marito? E' vero, hai ragione. Ci indignano entrambi, come ci spaventano i richiami a nuove pena di morte, come ci fanno rabbrividire tutte le esecuzioni che per giustizia avvengono ogni anno nel mondo. Nonostante abbiamo fatto cose diverse, sia Sakineh che Teresa vanno salvate e vanno tutelati i loro diritti civili. Poi Sakineh deve tornare a essere libera dove vuole, mentre Teresa dovrà scontare una pena penitenziaria adeguata all'efferrato omicio commesso. Due storie diverse, due situazioni quasi opposte, ma anche due vite da salvare. Contro ogni pena di morte, sempre. Per informazioni visita il sito di Amnesty International.

SANTA BANCA!

A volte mi stupisco di come ci si possa stupire o, peggio, indignare di fronte a notizie o fatti risaputi. Probabilmente è sbagliato l'atteggiamento di indifferenza che ho davanti a scandali di cui ogni tanto parliamo. L'indifferenza è uguale all'accettazione ed è per questo che si rende necessario parlarne e approfondire. Mi riferisco nello specifico ai presunti scandali che starebbero emergendo da alcune indagini fatte nei confronti dello IOR, la granitica banca vaticana. Che non fosse mai stata un'organizzazione trasparente e generosa lo si era capito da tempo, ma la sua immunità l'ha sempre salvata nonostante i Marcincus e i Sindona di turno. Oggi lo IOR è sotto la giurisdizione italiana e i procuratori possono fare il loro mestiere in santa pace (mai aggettivo fu più appropiato!). L'inchiesta di questi giorni sui depositi dello IOR presso il Credito Artigiano e i 23 milioni di euro sequestrati non è che una goccia nel mare degli affari poco puliti che i prelati hanno sempre fatto attraverso il cosiddetto Istituto per le Opere di Religione da mezzo secolo in qua. Questi segreti traffici li racconta bene il bravissimo Gianluigi Nuzzi in Vaticano SpA edito da Chiarelettere nel 2009. Leggetelo se potete, vi spiegherà molte cose e vi aiuterà ad indignarvi ancora di più.

giovedì 23 settembre 2010

NIKI CANA'

I manifesti del giovane Niki che gioca a pallone sono tremendi. Ha la stessa classe, la stessa predisposizione al calcio che Lino Banfi, in arte Oronzo Canà, aveva nel film mitico "L'allenatore nel pallone".
Forse Vendola si è ispirato a lui. Daltronde sono entrambi pugliesi e la terra conta.
Nel prossimo manifesto elettorale di SeL si vedrà Niki che sbigna nella toppa della serratura di una porta per vedere Edwige Fenech nuda. Il titolo sarà "Giochiamo per guardare oltre (la toppa naturalmente...).

mercoledì 22 settembre 2010

PROFUMO DI MERDA

Non sono riuscito purtroppo a seguire con attenzione la vicenda delle dimissioni di Alessandro Profumo, AD del Gruppo Unicredit; forse ho sbagliato perché la notizia è importante e soprattutto per il fatto che sono un misero correntista di quella banca nonostante non abbia neppure un'azione. Seppur non conoscendolo, Profumo mi ha sempre dato l'impressione di una brava persona, molto borghese, ma onesta come può esserlo il manager più importante di una grandissima banca.
La cosa che mi puzza è che dopo pochi secondi dalla sua dimissione, è stato candidato alla guida del PD o di una fantomatica coalizione antiberlusconiana.
Allora capiamoci. Come ho già avuto modo di scrivere il Piddì è un Partito inesistente, senza lo straccio di un leader convincente. Ma sparlare dei democratici è come sparare sulla Croce Rossa: troppo semplice. Nonostante questo, aggrapparsi ad un banchiere trombato mi sembra troppo; non ce l'hanno fatto con la Chiesa, non ce l'hanno fatta con i socialisti e socialdemocratici, non ce l'hanno fatta con gli ex-rifondaroli, allora cosa di meglio che un supermanager da diversi milioni all'anno? L'economia della speculazione la conosce bene, quella della grande finanza pure, ma il resto? Soprattutto perché il maggior partito della sinistra di rimetterebbbe nelle mani di un dirigente alto-borghese e non di un politico? Non sarebbe più utile mostrare i giovani che valgono?
Ancora una volta queste voci dimostrano come il Piddi non esista, non abbia una linea e nemmeno una organizzazione. Insomma sta seguendo il programma-manifesto di Walteruccio che guarda caso era di casa da Alessandruccio. 
Sento fregatura per gli elettori di sinistra oppure profumo di merda. Scegliete ciò che preferite.

FENDER'S JIMI STRATOCASTER

Il 18 settembre 1970, 40 anni fa, a soli 27 anni moriva Jimi Hendrix, il più grande chitarrista di tutti i tempi come lo ha definito la rivista Rolling Stones Magazine. Anche chi non è, come me, un suo grande conoscitore, di certo non può non apprezzare le sue doti musicali e la sua capacità innovativa con cui ha anticipato nuove sonorità del rock & roll.
Tantissime le iniziative per ricordarlo. Chi è fortunato può vedere una bellissima mostra nella sua casa di Londra in cui Hendrix ha vissuto con l'amica Kathy Etchingam, nel quartiere di Mayfair; i più sfigati, come il sottoscritto, possono ammirare a Milano una mostra fotografica dedicata a lui presso la Galleria Photology in Via Moscova  25 dal titolo "Hendrix Now"; a Forli', infine, presso la Rocca di Caterina Sforza, ci sara' una mostra con particolare riguardo all'unico tour effettuato in Italia nel 1968.
Suona ancora Jimi!

martedì 21 settembre 2010

RIFORMISMO = POLITICA del FARE

Leggo con interesse l'editoriale di Panebianco sul Corriere della Sera del 18 settembre scorso. Concordo con quanto scrive riguardo al PD, alla sua inesistente vocazione maggioritaria, alla confusione che ha nelle proposte, alla sua debolezza, insomma alla sua inesistenza. Concordo anche sul fatto che il primo partito di opposizione dovrebbe chiedere a gran voce le elezioni invece che aggrapparsi a governicchi tecnici inutili. E questo lo dice già Panebianco.Tutto vero tranne quando scrive: "C’è qualcosa di drammatico, ..., nel fatto che tutti i tentativi di costruire grandi forze «riformiste» falliscano in Italia. L’operazione non riuscì negli anni Sessanta dello scorso secolo con l’unificazione socialista. Poi non riuscì a Craxi."  Ecco l'errore. A Rimini prima nel 1982 e poi nel 1987 Craxi lancia la più grande sfida riformista mai tentata al Paese. Si batte con forza per improntare una politica del fare e non del chiaccherare. Arrivano i successi della scala mobile, gli accordi con il vaticano, le battaglie contro l'evasione, la riduzione dell'inflazione, le leggi sulla TV, la politica di integrazione europea, la battaglia per la pace in Palestina fino alla grande riforma delle istituzioni che non ha potuto portare a termine per le tristi vicende di Mani Pulite. Mi dispiace Panebianco, nonostante io per età non abbia vissuto direttamente quegli anni, lei sbaglia a dire che il riformismo in Italia ha sempre perso. Con la politica del fare, con le idee chiare, con la modernità  vince. Con Craxi vinse. Con il PD no anche per quello che lei scrive; e un po' per Walteruccio nostro.

OMOFOBIA GAY

Ma chi cazzo se ne frega se c'è stato un premier gay.
Vendola come Giovanardi.

ACQUA ALTA A ... MILANO

Non ho sbagliato a scrivere il titolo, non volevo dire Venezia, ma proprio Milano. Mezz'ora di forti piogge nel capoluogo lombardo sabato scorso hanno creato disagi che in alcune città del Sudamerica neanche mesi di piogge tropicali provocano. La parte nord era completamente bloccata, invasa da oltre messo metro di acqua per l'ennesima esondazione del Seveso; la metropolitana gialla è bloccata in 4 stazioni e la fermata di Zara non riaprirà prima di un mese. Oggi le vie di accesso a Milano nord era intasate di macchine, i pullman strapieni e i taxi introvabili; chimavi lo 028585 e ti dicevano che se stavi in Melchiorre Gioia potevi anche rimanerci. Una domanda sorge spontanea. Ma come può una città che vuole essere una grande capitale europea, ridursi in questo modo per qualche goccia in più di pioggia? Fosse Catania dove non piove mai, ma qui sono più frequenti i nuvoloni dei cieli azzurri. Uè leghista che te guvernet Milan, te capì? Sem no in teronia, sem in Padania e le tubature fan caga! Sveglies e das de fa per meti a post! Salvini se vuoi fare il Sindaco di Milano, piantala di fare il simpaticone e datti da fare per sistemare le strade.

CULATTONI E RACCOMANDATI

Riesci ad immaginare un nostro ministro maschio (non faccio nomi per non offendere) che a una delle simpatiche festicciole del Berlusca si presenta con un fidanzato? No naturalmente perché non può succedere. Molti da subito ne chiederebbero le dimissioni perché l'apparenza è molto più importante della sostanza. Westerwelle, ministro degli esteri del governo Merkel, invece se n'è sbattuto le palle e lo ha fatto; già nel 2004 lo aveva presentato alla lady di ferro teutonica, poi alla Clinton e infine adesso si è sposato con il suo compagno Mronz. In Italia gli avrebbero chiesto di farsi da parte, perché, avrebbe detto qualche gentile leghista, un frocio non può far bene il ministro perché è malato oppure qualche gerarca vaticano avrebbe avuto da appuntare sulla rispettabilità di uno che è innamorato di un ragazzo dello stesso sesso e sul fatto che offende la famiglia naturale.
Meno male che in questo caso il detto "tutto il mondo è Paese" non vale, perché ci sono Paesi più civili e Paesi meno civili. E a quanto pare Guido Westerwelle è anche più considerato a livello europeo del collega italiano Frattini, che preso dall'invidia sembra avere chiesto a sua moglie di cambiare sesso!
Ma non è che Maroni e Calderoli ...

sabato 18 settembre 2010

74 PICCOLI INDIANI

Come cazzo si fa a mettere insieme Veltroni, Gentiloni e Fioroni? Solo il mago della non-politica, Walter, poteva riuscirci. Dopo averci entusiasmato con la sua retorica trascendentale, la sua politica mistica, i suoi programmi evanescenti e le sue parole vuote, è tornato con un progetto che lui crede essere altisonante.
Caro Walter l'unica cosa di sonante che ci sarà, saranno le bastonate elettorali che il tuo Piddi continuerà a prendere alle elezioni se non diventa un vero partito di sinistra e se non ascia perdere le manie filo-americane.
A differenza dei dieci personaggi di nonna Agatha, questi 74 resistereanno sicuramente meno di 4 giorni.

LA DROGA NON E' UGUALE PER TUTTI

Chi oserebbe mai escludere da un programma televisivo o radiofonico Keith Richards, mitico chitarrista e fondatore dei Rolling Stones. Eppure il ragazzo ormai di 67 anni ha semre fatto una vita piuttosto frenetica, accompagnato da donne, alcool e droghe, di cui non ha mai nascosto di averne fatto uso; ha anche detto di aver smesso solo perchè quella che vendono adesso non è più buona. Chi mai si sognerebbe di escludere da un programma televisivo o radiofonico Nikki Sixx, straordinario batterista dei Mötley Crüe che ha appena pubblicato un libro dal titolo "The Heroin Diaries" edito in Italia da Chinaski Edizioni in cui ammette di aver fatto uso dissennato di qualsiasi tipo di droga? Nessuno naturalmente, perchè sia Keith che Nikki sono due fenomeni, due geni della musica internazionale, che hanno segnato la cultura di varie generazioni. Perchè loro non rappresentano la drga, che fa parte della loro vita privata, ma rappresentano la musica che invece è il loro lato pubblico.
In Italia invece al povero Morgan, che forse non si è spiegato bene e si è fatto meno dei suoi più illustri colleghi, è stato vietato di andare in qualche programma nazional-popolare solo perchè aveva avuto il coraggio di dire che aveva provato della droga. Nonostante Morgan, anche se mi dispiace dirlo perchè è brianzolo, non sia bravo porfessionalmente come Richards e Sixx, nella sfera privata è uguale a loro e non va giudicato.
Morgan, Keith e Nikki sono uguali. Italia e USA no. In questo caso purtroppo.

venerdì 17 settembre 2010

mercoledì 15 settembre 2010

HIM

L'Amministrazione Comunale di Milano blocca l'affissione dei manifesti (vedi foto a lato) della prossima mostra del grande artista veneto Maurizio Cattelan che dovrebbe iniziare il 24 settembre prossimo.
Sono d'accordo con tutto quello che pensa Oliviero Toscani intervistato da Affaritaliani qui.
Solo su una cosa non concordo con il grande fotografo: ti prego Maurizio non portarci via la tua arte, falla lo stesso, regalaci comunque la tua mostra a Palazzo Reale, rendi più ricca la nostra città.
Nonostante la piccolezza e l'ignoranza degli amministratori di Milano.
Maurizio Cattelan, retrospettiva a Palazzo Reale, Piazza del Duomo 12, Milano, dal 24/09/2010 al 05/11/2010 (speriamo).

UNA FAVOLA

C’era una volta un Paese normale dove i politici quando venivano lontanamente citati in un’inchiesta giudiziaria legata ad associazioni criminose e mafiose si dimettevano.
Purtroppo a Massimo Ponzoni, consigliere regionale brianzolo del Pdl non piacciono le favole.

LA SAI L'ULTIMA?

Anche l’altro ieri ad Atreju 2010 a Roma il Berluscomico ci ha deliziato con una sua barzellettina. Peccato che questa volta abbia esagerato più del solito, perché era detta dal Presidente del Consiglio di un Paese che quel periodo lo ricorda come uno dei peggiori della propria storia, caratterizzato da una dittatura feroce con migliaia di morti innocenti. Tra l’altro faceva non faceva ridere.
Mi dispiace per gli organizzatori della festa ma se quello era il livello del dibattito ciò che avete scritto sul vostro sito è una semplice cazzata “unica manifestazione giovanile capace di raccontare il vero volto di una generazione che non smetterà mai di impegnare se stessa in una dura lotta quotidiana contro le forze del Nulla”
Spero che le nuove generazioni abbiamo davvero un volto diverso da quello che avete raccontato voi.

martedì 14 settembre 2010

CASA VELTRONELLO (SERIE 2010)

Basta andargli contro, smettetela, monelli. Fatelo parlare il buon Walter Veltronello che ci fa divertire un sacco e non racconta nemmeno le barzellette. Lui è più chic e scrive sul Corriere dicendo che va tutto male ma potrebbe andare peggio perciò bisogna essere soddifsfatti. Non lo ascoltava nessuno eppure lui ce la mette tutta. Gira, va in Africa e purtroppo non ci rimane. Torna in Italia e s'arrabbia dicendo che il suo progetto di Piddì era diverso, era vincente, nonostante abbia preso una legnata alle elezioni del 2008. Invece ci aveva visto lungo e si era attorniato da fedelissimi; si era portato in casa il belloccio di Rutelli che adesso ha fondato un'altro partito, l'API, e pure la santissima Binetti, simbolo di socialdemocrazia, che dopo avergli sfracassato le veltronballs se n'è andata nell'UDC. E pure lui ci credeva che quelli potessero rappresentare la nuova sinistra democratica italiana.
Caro Walter, diciamocela tutta, la politica non fa per te, non ne hai mai azzeccata una e Massimimo ti ha sempre fatto un culo a capanna!

689 ANNI FA

Era il 14 settembre del 1321 quando moriva a Ravenna Dante Alighieri.
Mi piace ricordarlo scherzosamente con il verso 139 del XXI canto dell'Inferno:
« ed elli avea del cul fatto trombetta » 
Il canto rappresenta la perfezione dello stile comico dell'epoca che Dante interpreta perfettamente pur mantenendo contenuti sublimi.
Grazie ancora dopo solo 689 anni, Sommo Poeta.

lunedì 13 settembre 2010

LOMBARDIA = meno 400 MILIONI e 1 PARCO

A memoria dell'obrobrio che vedo ogni mattina.
"sedicimila firme/ niente cibo per Rocco Tanica/ ma quel bosco l'hanno rasato/ mentre la gente era via per il ponte/ Se ne sono sbattuti il cazzo/ ora tirano su un palazzo/ han distrutto il bosco di Gioia/ questi grandissimi figli di troia!" (Parco Sempione, Elio e Le Storie Tese, 2008)

domenica 12 settembre 2010

ABROGHIAMO l’ABROGATO

Alzi la mano chi ha votato nel 2002 per abrograre i primi due commi della XXIII disposizione transitoria della nostra Costituzione. Risultato. Emanuele Filiberto alla Rai come presentatore. Non ci volevo credere; ho sgranato gli occhi, pulito gli occhiali, spento e riacceso la TV e lui era sempre lì, alla televisione di Stato. Quello il cui padre Vittorio faceva il “frontaliero abusivo” per deliziare il suo reale augello tirando sul prezzo, quello che nel 2006 ha chiesto allo Stato Italiano un risarcimento per l’esilio, quello incriminato un sacco di volte. Emanuele, che a Ginevra impiegava il suo tempo come consulente finanziario, è un figlio di papà, di quel papà. Adesso fa il conduttore, lo showman e viene pagato con i soldi dei contribuenti italiani. Forse l’accordo è che il canone TV serva per saldare il risarcimento chiesto. Poi, un nuovo ricordo orribile, che non avrei voluto avere: questo qui ha cantato (dico cantato) a Sanremo ed è arrivato, credo, secondo. Allora mi informo: ha ballato su Canale 5, poi sulla RAI, è stato a “Quelli che il calcio” e l’incubo continua. No ditemi che non è vero. Da quando è tornato in Italia (pentitevi del voto) balla e canta e lo paghiamo con i nostri soldi. Vi prego, cari dirigenti RAI, ditemi che il mio canone piuttosto lo usate per finanziare la trasmissione notturna di Gigi Marzullo.

NON FATELI SCIOPERARE!

Non ci posso credere. Tutti hanno un contratto collettivo a cui devono sottostare, tranne i calciatori. Finalmente se ne propone uno anche per loro e cosa fanno: vogliono scioperare. Scusa, fatemi capire. Il diritto allo sciopero è indiscutibile. Non avrei mai pensato di arrivare a scrivere una frase come quella del titolo. Si sciopera contro una decisione ingiusta; chi sciopera fa fatica ad arrivare alla fine del mese, solitamente ha pochi diritti e se li vuole conquistare perdendo ore di retribuzione. Ma non scioperano i milionari, quelli che fanno un lavoro ricco di denaro, di diritti (non solo televisivi) e privo di doveri. Non scioperano quelli che, come ha scritto il grande Gene Gnocchi sulla Gazzetta di oggi, fanno fatica ad arrivare alla fine del secolo con lo stipendio che prendono. Non si parla di salary cap come nel basket americano (anche se si dovrebbe), non si parla di lavori usuranti, si parla di c-a-l-c-i-a-t-o-r-i. Anche quelli tra loro più “sfortunati”, prendono un sacco di soldi. Non si parla di gente da 15 mila euro all’anno, ma almeno di 10 volte tanto. Per favore, non facciamo fare anche questa brutta figura alla nostra povera Italia. Non fateli scioperare. Dategli un contratto e ogni tanto ricordiamogli che possono essere campioni perché ci sono tifosi che con 800 euro al mese (non al giorno) tirano a campare e non al pallone.

IDEE GIUSTE, MODI SBAGLIATI

In democrazia e in politica non ci dovrebbe mai essere violenza. Gli argomenti andrebbero discussi, messi in votazione, e decisi a maggioranza. Questo vuole la regola base della convivenza democratica. Ma questo vale se gli argomenti, i temi ci sono e sono chiari. Quando non ci sono invece è più difficile discutere.
Le contestazioni alla Festa del PD non erano solo contro il povero Bonanni, contestavano invece l’assoluta mancanza di argomenti dei piddini. Il povero segretario della CISL si era scelto la festa sbagliata, quella di un partito che di argomenti chiari ne ha meno di tutti o forse non ne ha proprio. Il PD è un non-partito, se con questo nobile termine indichiamo un’organizzazione di persone con un programma da portare avanti. Il programma non c’è, oppure ce ne sono troppi che è la stessa cosa. Le urla imbarazzate del giovane-vecchio borghese Letta (già il cognome lo confonde...) ne sono la prova. I comportamenti ondivaghi di Bersani, amico di Tremonti e allo stesso tempo nemico della politica fogna di re Silviuccio di cui il ministro delle Finanze ne fa parte, sono un’ulteriore prova. Le dichiarazioni magiche di Massimo “baffetto” non fanno altro che confermare la “supercazzola” programmatica del Piddi. I ragazzi che hanno protestato, seppur in modo incivile, volevano dire questo. Dov’è il maggior partito di sinistra che dovrebbe difendere i lavori e i lavoratori? Cosa ha fatto negli anni di Governo? Cosa fa adesso? Niente. E’ conciliabile la posizione liberista del professorino Letta dalla matita rossoblu con le posizioni della socialdemocrazia europea? Possono la Bindi, Fioroni, la Baio battersi per i lavoratori? Mi faccia il piacere! Niente coraggio e nessuna idea.
Allora il leader Bonanni, prima di diventare forcaiolo nei confronti della ragazza che protestava, si chieda se le sue prese di posizione sindacali sul lavoro non è il caso di condividerle unitariamente con UIL e CGIL e poi discuterne insieme al più grande partito della sinistra italiana. Purtroppo non lo può fare perchè questo partito non esiste. Almeno ora.
Condanno i modi della protesta, ma condivido i contenuti.

sabato 11 settembre 2010

MAKROUD

Oggi termina per i mussulmani il periodo del Ramadan del 2010; finito il digiuno, un’amica tunisina di nome Fatima mi ha fatto provare i makroud, dolci tipici del suo bellissimo Paese; sono simili a piccoli pasticcini fatti di pasta di semola, riempiti di datteri e bagnati nel miele. Completano la ricetta la cannella e l’estratto di fiori di rosa (che ho provato io) o arancio. Sono infine fritti come i due che ho mangiato oppure cotti al forno. Squisiti.

venerdì 10 settembre 2010

VENDESI CASA DISPERATAMENTE

"Affarone. Appartamento di grande metratura vendesi; bellissima posizione vista Colosseo". Deve essere questo il cartello che il sig. Claudio, professione ex-molte volte-ministro, ha appeso davanti all’ingresso della sua abitazione romana.
Non preoccupatevi, trattativa riservatissima; infine garanzia assoluta che il compratore resterà sicuramente anemone... ops, pardon, anonimo.

SILVIO nella STEPPA

“Amico Silvio, io amare vino italiano, tu bere vodka; questa essere democrazia russa: ognuno fare quello che dico io”.
E si, non può essere altro che questo il senso che il nostro Premier da alla parola democrazia quando dice che il leader russo Putin vuole un sistema democratico in Russia.
Peccato che per Vladimiro non valga il passato comunista, i trascorsi nel KGB, le repressioni di persone che non la pensano come lui oppure i numerosi omicidi commessi nel suo Paese stranamente di persone che lo criticavano fortemente.
Ah ma scusate, non avevo capito che era la solita barzelletta del Berlusca.

giovedì 9 settembre 2010

SIGAR-RUM

La notte di ferragosto del 2010 mi sono creato la mia personale e temporanea cigar-room; ero infatti rilassatamente seduto in riva al mare di Taormina, accompagnato da una piacevolissima brezza e da una luna con stellata da cartolina.
Dentro questa ipotetica stanza all’aperto ho fumato un Bolival Royal Coronas. Sono stato indeciso fino all’ultimo se scegliere quello o il mio solito amatissimo Partagas. Infatti Ivan della tabaccheria di Milano che me lo ha venduto, mi aveva messo in guardia dal suo carattere deciso; per sigari robustos come questi, ho pensato, ci vuole meno frivolezza della notte del 14 agosto, tanto che per ammorbidirne il sapore l’ho voluto accompagnare con un cuba-libre, a dire il vero preparato in modo appena sufficiente. Mi sono fatto coraggio, l’ho acceso ed ecco la sorpresa: forte, saporito, ma allo stesso tempo facile e leggero. Forte perché il sapore che si sentiva sulle labbra, anche di caffè, era intenso, saporito perché l’aroma al naso era speziato; ma anche facile da fumare per un tiraggio perfetto e leggero grazie alla sua combustione quasi geometrica tanto era regolare e forse anche per la serata. Un buon sigaro (come Ivan mi aveva preannunciato) ma forse meno aggressivo di quanto pensassi.
Finisco con il cocktail. Bicchiere giusto, poco ghiaccio, Avana 3 scuro, purtroppo coca-cola in lattina e limone invece del lime.
Giudizi. Sigaro: 8. Cuba-Libre 6-
Ma vi posso assicurare che la mia sigar-room immaginaria ai piedi di Taormina era semplicemente meravigliosa. Paesaggio: voto inestimabile.

mercoledì 8 settembre 2010

DIVINA OLIMPIA

Straordinaria la campagna acquisti dell'Olimpia Armani Jeans di quest'estate. A meno di un mese dall'inizio del campionato, noi tifosi non possiamo che ringraziare Giorgio (Armani ndr) per gli investimenti fatti per rilanciare la grande squadra di basket milanese. Fantastico il rientro di Hawkins; al "Falco" si affiancherà Ibby, Ibrahim Jaaber, guardia che ha giocato in Grecia e lo scorso anno a Roma. Con loro Oleksiy Pecherov, pivottone ucraino dei Minnesota e l'astro nascente della pallacanestro italiana Niccolò Melli, 19 anni da Reggio Emilia. Confermati i grandi Rocca, Mordente, Maciulis, Finley, Mancinelli e il mitico Petravicius "segna per noi". Insomma uno squadrone da sogno, invincibile nel reparto degli esterni.
Adesso tocca a te coach Bucchi; dopo due finali, è arrivato il momento di vincere il campionato e farci tornare a essere la grande capitale del basket italiano.
Si comincia il 17 ottobre prossimo a Teramo. Forza Olimpia! 

ANGELA di NOTTE

Cosa si farebbe per poter diventare parlamentare, perfino il lavoro più antico e più nobile del mondo.
Cosa si sarebbe disposti a dire, quando parlamentari lo si è già, per andare sui telegionali e sui giornali, per avere 5 minuti di fama; si direbbe di tutto, perfino delle grandissime idiozie che non interessano a nessuno, se non agli amanti dei gossip parlamentari. Vero Angela, cosa si farebbe....
Fra le due cose non so cosa sia più discutibile.

martedì 7 settembre 2010

MICHELE e MARCELLO

E' vabbè che la maggior parte dei nostri politici non saranno i migliori che possiamo avere, va bene che molti nostri parlamentari non sanno fare il loro lavoro o meglio sarebbe che tanti un lavoro serio se lo trovassero, passino infine le solite critiche alla casta, ma dire che un criminale pluriomicida è meglio di loro mi sembra troppo.
Caro Michele è vero che avevi bisogno di fare notizia per attirare l'attenzione sul tuo nuovo film, ma in questo modo, oltre ad aver detto una grande stupidata, ti sei comportato come il palermitano Marcello che ha fatto eroe un personaggio che scioglieva la gente nell'acido.
Che lo show continui pure, magari con un po' più di attenzione alle parole e soprattutto alle persone.

lunedì 6 settembre 2010

NO, LE ELEZIONI NO, VI PREGO!

Laciatelo governare il povero Silvio, intanto non riuscirà a fare una riforma fino alla fine della legislatura; quantomeno, però, non si lamenterà di essere stato spodestato ingiustamente.
Anche perchè se andiamo a votare adesso, ecco ci ritroviamo:
- il Berlusca Fans Club + la Lega
- il Fini tra il suo futuro e la sua libertà dall'Umberto + Casini l'indeciso + Rutelli (per il commento fate come fa lui con la sua politica: una qualsiasi va bene, l'importante è la cadrega)
- il PD con il resto del mondo e con il resto di Vendola
- Di Pietro contro tutti (come Fantozzi)
Risultato: vincono le Camicie Verdi e il Tonino magistrato e non governa nessuno. Come prima.

DITTA PER MOSCHEE SALVINI & C.

Ue', gliela proprio dette quel Salvini, si il Matteo de Milan al Cardinale Tettamanzi: se li vuole i mussulmani, se li tenga a casa sua, nel "Dom de Milan" che poi non è tanto casa solo sua.
Invece il Dionigi dalla Brianza ha fatto una proposta saggia, moderata, direi riformista.
Fare un luogo di culto dignitoso, spazioso per chi tra i mussulmani vuole pregare, a Milano manca. C'è a Londra, a Parigi, ma non a Milano.
Capitale della Padania si, caro Salvini, ma in questo modo, cestino del Mondo.
Ben venga la moschea del nostro Cardinale.
Io voglio Milano Capitale del Mondo; la Padania non mi basta.
Te capì? 

MILAN L'E' UN GRAN MILAN

Siamo rovinati. Ancora una volta alle prossime elezioni milanesi dovremo tapparci il naso.
Da una parte la Signora Moratti e dall'altro il vuoto, il nulla.
Per noi che cerchiamo un'alternativa a questa maggioranza non c'è speranza.
Boeri, Pisapia e Onida sono candidati deboli e vecchi, privi di reali idee di cambiamento. Troppo radical per quelli chic e troppo chic per quelli radical.
Milano deve essere capitale, centro di attrazione non solo per il lusso, ma anche e soprattutto per la cultura e lo stile di vita.
E la sinistra si inebria con candidati che contro la "Sciura de Milan" non hanno speranze.
E "alors on dance" ancora per altri 5 anni.