Nella lettera a Repubblica, il premier Renzi dimostra ancor una volta di saper usare il suo paraculismo nel modo e nel momento giusto. Attenzione: non è una critica. Anzi.
Penso che il paraculismo sia una dote per un politico perché lo aiuta a tenere insieme masse di voti che non hanno nulla in comune. Chiariamoci. Solo con il metodo paraculo non si va da nessuna parte, ma mescolato a grinta e determinazione e sarcasmo risulta molto utile. Ecco allora la risposta pacata ma decisa a Repubblica, quotidiano preferito dalla base del PD o almeno da quella comunista-simpatizzante. Ma non solo. Nonostante in tutto e per tutto assomigli a Craxi nei modi e nei nemici che si è fatto (sinistra del Partito, De Benedetti, CGIL) e nella politica riformista assomigliante al New Labour inventato prima dal leader socialista che da Blair, Renzi non lo cita mai perché scomodo, ma ricorda simboli più modesti ma meglio efficaci tra i giustizialisti di sinistra. Insomma ha ragione Velardi che in un intervista al Giornale di tempo fa dice che Renzi è molto paraculo e fa della sinistra quello che il popolo vuole sentirsi dire e non quello che lui vorrebbe che fosse, per cui sta lavorando. Matteo di strada ne farà. Finché non incontrerà un magistrato sulla sua strada.
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