giovedì 23 gennaio 2014

LA FRUSTRAZIONE DEL CV

C'è chi dice che lo si legge in 30 secondi. C'è chi invece afferma che ne bastano solo 5. Sto parlando del CV, ovvero dello strumento con cui chi cerca lavoro o chi lo vuole cambiare, si presenta. Se dovessi usare un termine tecnico, da psicologia del XXI secolo, direi che sono tutte stronzate. In 30 secondi non si può valutare uno scritto, figuriamoci in 5. E chi lo sostiene non fa altro che denigrare ulteriormente un settore che è già considerato da molti mediocre: quello delle risorse umane. 
Vorrei invece confortare i candidati che non tutti sono così. Ci sono molti professionisti, molti selezionatori, molti psicologi, che hanno fatto di questo mestiere una vera e propria passione, quasi una missione. Per costoro trovare il candidato giusto per l'azienda giusta è la più grande soddisfazione. E' ogni volta come fare una nuova scoperta.
Se un CV è ben scritto, è necessario dargli la giusta attenzione per capire se non è solo layout ma c'è anche sostanza, se le conoscenze non sono inventate, se i risultati non sono pompati, magari facendo una "ricerchina" su internet; se il CV è scarso di informazioni, i ricercatori bravi capiscono se c'è potenziale o meno.
Fino a quando si ridurrà la selezione del personale a solo business e si cercherà di automatizzarla, non solo i professionisti delle HR non potranno mai rivendicare il loro vero valore, ma gli imprenditori, i datori di lavoro non potranno avere mai la certezza che le competenze che cercavano gli sono state trovate veramente.

Nessun commento:

Posta un commento