giovedì 22 dicembre 2011

GIOVANI VECCHI

Siamo proprio sicuri che la vecchia classe dirigente sia peggio della nuova ed emergente generazione di politici? Io temo che sia esattamente l’opposto.
Alcuni di quelli che oggi fanno politica e che hanno mediamente più di 60 anni hanno vissuto un periodo di elaborazione politica e culturale straordinario, vale a dire quello tra gli anni 70 e 80. Non solo. Hanno conosciuto la partecipazione all’attività di partito come la condivisione di momenti di svago, di impegno per la maggior parte di loro come passioni extra-lavorative.
I giovani politicanti di oggi, invece, hanno sentito tutto questo solo raccontato e i più bravi forse ne hanno letto qualcosa. Sono però vissuti nel periodo di più bassa elaborazione politica e culturale, nel momento di minor senso dello Stato, delle Istituzioni e della Politica che il nostro Paese abbia avuto. Hanno conosciuto personaggi prestati alla politica per fare i propri interessi  e spesso hanno imparato da loro non cosa non fare, ma come farlo.
Perciò attenzione alle facili considerazioni sul cambio generazionale. Se penso ad alcuni giovani politici molto arrivisti, immaginandoli al Governo fra qualche anno, mi terrorizzo.

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