domenica 13 febbraio 2011

OLTRE SHARM

Probabilmente molti di noi dell'Egitto conoscevano solo le bellissime spiagge di Sharm El Sheik, oppure la crociera sul Nilo, oppure le Piramidi e le mummie. Si questo è l'Egitto, ma purtroppo è la parte bella di un Paese che oggi vive un dramma sociale e la cui falsa democrazia è sempre stata sottovalutata dai Paesi occidentali. E ancor adesso, quando si dice che Mubarack o Ben Ali, comunque, garantiscono stabilità si commette un grave errore. Non lo dico io (cosa che avrebbe poco valore), ma Emma Bonino in un intervista al Corriere della Sera del 1 febbraio 2011. «La libertà e i diritti civili e politici sono valori universali a cui tutti i popoli, senza distinzioni, legittimamente aspirano. E se la prima responsabilità di quanto avviene in Egitto e Tunisia e potrebbe accadere in Algeria, Giordania o Sudan è di quei regimi, la seconda è delle democrazie occidentali per il loro sostegno acritico ai governi più autoritari, in nome della "stabilità"» Parole "sante" di una donna che conosce molto bene quei territori. E' probabilmente vero che in molti casi la presenza di un governo forte ha evitato in passato rivolte sociali o militari, ma non le ha cancellate, come si vede in questi giorni, le ha solo posticipate. E oggi forse, sono molto più pericolose proprio perché vengono in ritardo, non sono controllate e perché irrompono nel già difficile rapporto occidente-oriente. Si sarebbe potuto evitare tutto questo? Vorrei pensare di si, se i Paesi occidentali avessero accompagnato questi regimi autoritati, gradualmente, verso forme di vera democrazia, con pressioni diplomatiche e senza l'uso della guerra. Adesso cosa si può fare? Da ottimista, mi auguro che l'occidente e tutti i Paesi democratici orientali muovano i propri politici affinché i tunisini, gli ezigiani al più presto possano contare su elezioni libere e su una vera democrazia. Magari chiedendo un consiglio su come fare, a Emma.

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