domenica 6 aprile 2014

LO STATO TI FA RICCO

Obama guadagna circa 299 mila euro annuo. Certamente non è poco, ma è anche il Presidente degli USA. Molte le responsabilità, le attività e le organizzazioni che gestisce. 
Non è certamente poco, ma, data la sua posizione, importante non solo a livello americano, ma anche mondiale, non è neppure uno stipendio scandaloso. In America tutti possono diventare ricchissimi, milionari, ma non il Presidente, almeno non durante il suo mandato.

In Italia le cose non sono proprio uguali. Sono molti i dirigenti di società pubbliche o partecipate dallo Stato che guadagnano molto di più di Obama e che, senza ombra di dubbio, hanno meno responsabilità di cui spesso non rispondono neanche. Non importa chi sono e quanto prendono. Il fatto è che non è accettabile. Per due motivi: il primo che questi stipendi li pagano i cittadini con le loro tasse e il secondo che questi manager non restituiscono ai cittadini servizi adeguati. In barba a tutti i populismi, ha fatto bene Matteo Renzi a porre il problema e a cercare di risolverlo. Come ha fatto bene Giorgia Meloni a portare avanti una battaglia sulle pensioni d'oro che altro non sono che stipendi di ex-statali i cui emolumenti sono sempre stati pagati dai poveri cittadini. 
la questione però è più complessa e riguarda tutti i dipendenti pubblici. Molti quadri e dirigenti, soprattutto se a contratto e legati alle fortune di una parte politica, guadagnano troppo, spesso per fare poco, o niente. Anche a loro andrebbe data una regolata. In che modo? Non solo decurtandogli gli stipendi, riportandoli ai valori di mercato, ma anche valutandoli annualmente con metodi oggettivi e licenziandoli se incapaci o non efficaci. Perché se ci pensate bene, la crisi l'hanno pagata solo i dipendenti delle aziende private, licenziati in massa e non aiutati dallo Stato, mentre i dipendenti pubblici, nonostante lo Stato abbia i conti in rosso, non sono mai stati toccati. Il Ministro Madia ha detto pochi giorni fa che le cose cambieranno. Speriamo, perché fino ad ora è stata una vera e propria ingiustizia. 

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