C’è
stato di peggio nella storia della politica italiana. Ma poteva esserci di
meglio. Purtroppo. Mi riferisco al neo Governo Renzi. Da uno come lui, mi sarei
aspettato più coraggio, più novità e più indipendenza. Ecco quello che è
mancato: l’autonomia delle scelte.
Non mi riferisco agli incarichi dati alle sue fedelissime, come la Boschi o la Madia. Ci può stare: le governa, le indirizza e sa che non lo tradiranno mai. Non parlo nemmeno di altri nomi per me meno conosciuti. Vediamo come sono e poi giudicheremo. Quello che non mi è piaciuto è la poca (per usare un gentile eufemismo) autonomia che Renzi ha usato o avuto nella scelta di alcuni Ministri determinanti. Non dubito della bravura di Poletti – ha anche la faccia da simpatico – o la determinazione della Guidi, oppure della competenza tecnica di Padoan.
Non mi riferisco agli incarichi dati alle sue fedelissime, come la Boschi o la Madia. Ci può stare: le governa, le indirizza e sa che non lo tradiranno mai. Non parlo nemmeno di altri nomi per me meno conosciuti. Vediamo come sono e poi giudicheremo. Quello che non mi è piaciuto è la poca (per usare un gentile eufemismo) autonomia che Renzi ha usato o avuto nella scelta di alcuni Ministri determinanti. Non dubito della bravura di Poletti – ha anche la faccia da simpatico – o la determinazione della Guidi, oppure della competenza tecnica di Padoan.
Ma sembra che tra i
tanti pregi non abbiano quello che è sempre stato contestato a Mister B.,
ovvero la mancanza di conflitto di interesse. Con cosa? Il loro mondo, quello
che rappresentano, da dove vengono e dove hanno sempre lavorato. E’ normale che
uno che ha dato la propria vita alle Coop le voglia difendere; è normale che
una che ha ricevuto molto dagli industriali (e magari anche dalle banche) li
voglia sostenere; non sorprende se un uomo che ha passato la vita fra banche
centrali o periferiche, non se le senta un po’ amiche o che, frequentando da
sempre ambienti economici europei, ne sia influenzato. E’ umano. Per questo i
tecnici non sempre vanno bene, soprattutto quando ricoprono incarichi che
devono essere oggettivi e non soggettivi. Meglio allora un politico, con le sue
idee ma senza pressioni, libero. Magari Giuliano, Pier Carlo e Federica lo
saranno e dimostreranno la loro terzietà. Me lo auguro, soprattutto per i
cittadini. Che non hanno una cooperativa, che non hanno un’azienda o che non
amano le misure di austerità dell’EU. Perché la vera sfida di Renzi non è
quella di fare le riforme. Ma di fare delle riforme che rilancino il nostro
Paese senza l’esclusione di nessuno e senza far favori nascosti a nessuno. Questa
è politica nuova. Speriamo, anche se la legge elettorale proposta non è un buon
inizio.
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