lunedì 25 novembre 2013

LE 2 P. E LE PUTTANE NON C'ENTRANO.

Voi avete capito perché Alfano si è staccato da Berlusconi? Avete per caso intuito come mai Bossi vuole tornare e far fuori Maroni? Come mai nel PD ci sono 4 candidati alla segreteria e almeno 5 correnti diverse pronte ognuna a fare una mitica scissione? Oppure perché in Scelta Civica dove professavano educazione e aplomb inglese si sono insultati fino a separarsi miseramente? Per due p: potere e poltrone. Ovvio direte voi,la politica è sempre stata potere e poltrone. Si è vero, ma nella Repubblica n. 1 c'era anche la politica e la valorizzazione dei partiti. Oggi è rimasta la valorizzazione, ma solo dei singoli personaggi. Così opportunisticamente Alfano strappa, ma due minuti dopo dice che sarà alleato con FI: ragazzi che coraggio! Oliviero, condottiere per anni delle ACLI, cattolico, manda a quel Paese Monti che lo ha portato in Parlamento: evviva la gratitudine! Bossi, salvato dalle patrie galere dalla finta pulizia maroniana, torna all'attacco per riprendersi, non la Lega, ma qualche posticino strategico nella Lombardia appena riconquistata. E il PD? Nato diviso, non si ricongiungerà proprio adesso che l'apparato vecchio sta per essere sostituito con l'apparato nuovo. Sempre di apparato si tratta. In tutto questo l'unico che gode è Letta che ancora si salva e continua a guidare un governo eletto da Napolitano, ovvero da un solo grande elettore in barba ai 30 milioni di potenziali elettori del nostro Paese. La posizione del Presidente sarebbe stata comprensibile se le larghe intese fossero durate il tempo della riforma elettorale, ma adesso stiamo esagerando. Ridiamo al popolo italiano la possibilità di scegliere il proprio rappresentante parlamentare. Fra 6 mesi, dopo aver rifatto la legge elettorale. Presidenziale e uninominale, con primarie di collegio.

(immagine tratta da http://peccatore.gqitalia.it/files/2011/09/Potere-e-poltrona.jpg)

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