mercoledì 7 marzo 2012

NEW WOMAN'S DAY

La festa delle donne nasce oltre 100 anni fa per celebrare la lotta, non solo femminista, contro ogni discriminazioni nei confronti delle donne. Specificatamente si combatteva per dare a tutte le donne la possibilità di votare, cosa che oggi sembra pazzesca, ma che all’inizio del secolo non era scontata.
A iniziare la battaglia furono i movimenti socialisti negli Stati Uniti per poi passare in Europa con la conferenza di Copenaghen del 1910.
Si festeggia l’otto marzo per ricordare una grande manifestazione delle donne russe che nel 1917 scesero in piazza per celebrare la fine della guerra mondiale; questa fu la prima di molte rivendicazioni che ci furono in poche settimana e che portarono al crollo dello zarismo.
La mimosa viene scelta come simbolo di questa giornata perché è fiorisce all’inizio di marzo.

Questa festa, oggi, ha perso molto del suo valore storico, culturale e politico: è diventata mercificazione del divertimento e del consumismo. Chiedete a ragazze e ragazzi se conoscono sinteticamente perché si festeggia la donna l’8 marzo: la maggior parte non vi saprà rispondere, come probabilmente non lo sapranno fare molti nostri deputati.
Proprio perché questa ricorrenza ha perso i suoi connotati originari, va rilanciata. Infatti molte delle battaglie per le donne sono state vinte e superate, ma molte altre ce ne sono ancora da fare. Eccone alcune:
- discriminazioni sul lavoro. Solo il 13,7% di donne sono ai vertici delle società e la Ue stima che ci vorranno ancora 40 anni per arrivare al 40%. Non esistono poi politiche che facilitino le mamme che vogliono continuare a lavorare: nessuna agevolazione per sostenere il part-time, nessun aiuto su asili e scuole, nessun sostegno per l'assunzione di baby sitter. 
- violazione delle libertà delle donne in molte parti del mondo, soprattutto in Medio Oriente, Siria, Iran, Arabia dove la loro libertà è quotidianamente calpestata oppure in Africa dove le mutilazioni genitali sono pratica usuale; su questi temi si battono organizzazioni come Amnesty o politici avveduti come Emma Bonino
- limitazione dei diritti sociali e individuali delle donne come i tentativi di revisione in senso restrittivo della legge 194/78, il mantenimento della legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, la demonizzazione della Ru-486.
Inoltre, va data anche evidenza ad un'iniziativa interessante che promuove 10 proposte di legge per le donne da portare in Parlamento; i dettagli si trovano al sito http://2eurox10leggi.blogspot.com/ 
Questi sono solo alcuni dei problemi che il genere femminile deve ancora subire; se non si conoscono, se non se ne parla, si rischia di considerarli marginali.
Ecco perché l'otto marzo ha ancora un valore.
Ecco perché ogni anno c'è bisogno di un nuovo Woman's Day.

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