sabato 9 aprile 2011

FASCISTI E COMUNISTI UNITEVI!

Gramellini, mercoledì scorso su La Stampa, scrive parole corrette nei confronti di quell'idea insana di alcuni deputati di eliminare il reato di apologia di fascismo. E si chiede se, in un momento come questo, non abbiamo nient'altro di meglio da fare che pensare a queste cazzate. Però a me viene in mente una cattiveria. Non è che lo hanno fatto apposta, proprio in un momento di confusione parlamentare, così, magari da riuscire a far passare la proposta in sordina? Troppo difficile vero? Forse avete ragione. Ma non volevo parlare di questo. Stupidata è e stupidata rimane. volevo porre la tua attenzione su un falso storico detto dal buon Gramellini. Nel suo corsivo, afferma che fascismo in Italia e nel mondo rappresenta crudeltà, dittatura, limitazione delle libertà come il comunismo fu per Ungheria o per la Lituania. E no, caro Massimo, il comunismo ebbe quelle caratteristiche ovunque; in alcune parti palesemente usate, in altre sotto le mentite spoglie di una falsa democrazia, come fu in Italia; nel PCI, se non eri, con il PCI, non ci potevi stare. Il PCI, come la Chiesa, professava un dogma acui ti dovevi attenere: se non lo facevi, kaput! La libertà così è sempre limitata, certo, in modo differente, ma non meno cruento: perché la libertà di pensiero a volte può essere più importante della libertà fisica. 

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