martedì 5 ottobre 2010

IL CAVALIERE E I MAGISTRATI

Che i magistrati abbiano troppo potere mi sembra evidente; hanno capacità mediatiche e di opinione che chi fa il loro lavoro non dovrebbe avere data la riservatezza dei dati che trattano. Dovrebbero mettere in pratica le leggi che il parlamento vota, senza scioperi accompagnati da palesi manifestazioni di critica. Questo è, forse, sempre accaduto, ma si è acutizzato dal 1994 e dalla comparsa sulle scene del supereroe Tonino da Montenero di Bisaccia.
E dalla loro non possono nemmeno difendersi dicendo che sono bravi ed efficienti; hanno messo in galera qualche ladruncolo in Mani Pulite (e probabilmente quelli sbagliati), ma di certo hanno processi in ritardo come nessun altro paese d’Europa.
Perciò un qualche approfondimento sulla loro modalità di lavoro non guasterebbe. Non so se la Commissione Parlamentare è la strada giusta, anche se poi è il Parlamento stesso che dovrebbe fare le leggi per migliorare la situazione e di conseguenza sarebbe meglio che la conoscesse bene.
Il problema è un altro e si chiama Berlusconi. Il ragazzo non sta simpatico ai giudici e un po’ lo si è capito (anch’io faccio fatica a comprendere perché tutti i suoi guai giudiziari sono incominciati dalla sua discesa in politica: se era un furfante, lo era anche prima). Pertanto finchè c’è il Berlusca, nessuna riforma della Giustizia sarà quella giusta.
Finchè c'è Silvio, non c'è speranza.

Nessun commento:

Posta un commento