venerdì 17 febbraio 2012

MANI CONDITE

Chi è il simbolo di Mani Pulite? Antonio Di Pietro. A costo di risultare antipatico e anticonformista, lo devo ammettere, Tonino non mi sta particolarmente simpatico. lo trovo un politico rozzo, un magistrato mediocre e una persona particolarmente opportunista. E' però indubbiamente un simbolo. Di cosa? Non solo di Tangentopoli, ma anche di questa degenerazione della politica. Ha meriti? Non mi sembra. Da politico non è riuscito a fare una riforma, neppure quando era ministro. Da magistrato ha condotto superficialmente la più grande lotta alla mazzetta di questa Repubblica, ma senza successo. O per lo meno un obiettivo lo ha ottenuto, peccato che sia solo la sua fama. Perché la corruzione non l'ha cancellata, e neppure limitata. Anzi, sembra che dopo mani Pulite sia peggiorata. E allora a che cosa è servito Di Pietro e Mani Pulite? A nulla. E' stata una rivoluzione inutile. Ha creato in parte una nuova classe dirigente, ma peggiore della precedente sia politicamente che moralmente, senza idee e riferimenti, di cui Di Pietro è uno dei più importanti protagonisti. Ondivago, indeciso; ha provato a candidarsi con il Berlusca, a fare il suo ministro per poi combatterlo senza esitazione. Ha più volte giurato che non sarebbe mai sceso in politica per poi diventare un intoccabile parlamentare. Ha usato la sua fama (e non la sua bravura) per fondare un Partito, dargli il suo nome (!!!) e cambiare mestiere.

Ecco, questo è Di Pietro, simbolo della conseguenza di Mani Pulite. E come Mani Pulite è stato ed è inutile per l'Italia. O peggio, dannoso. Le Mani Pulite si sono fatte Condite di sete di potere, di notorietà e di poltrone. E non è cambiato nulla dal 1992, purtroppo.

PS. Nel 1992 avevo 18 anni; quello che è accaduto prima l'ho soltanto letto e sentito. Quello che è accaduto dopo l'ho vissuto. E devo dire che ho visto solo mediocrità.

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