mercoledì 22 settembre 2010

PROFUMO DI MERDA

Non sono riuscito purtroppo a seguire con attenzione la vicenda delle dimissioni di Alessandro Profumo, AD del Gruppo Unicredit; forse ho sbagliato perché la notizia è importante e soprattutto per il fatto che sono un misero correntista di quella banca nonostante non abbia neppure un'azione. Seppur non conoscendolo, Profumo mi ha sempre dato l'impressione di una brava persona, molto borghese, ma onesta come può esserlo il manager più importante di una grandissima banca.
La cosa che mi puzza è che dopo pochi secondi dalla sua dimissione, è stato candidato alla guida del PD o di una fantomatica coalizione antiberlusconiana.
Allora capiamoci. Come ho già avuto modo di scrivere il Piddì è un Partito inesistente, senza lo straccio di un leader convincente. Ma sparlare dei democratici è come sparare sulla Croce Rossa: troppo semplice. Nonostante questo, aggrapparsi ad un banchiere trombato mi sembra troppo; non ce l'hanno fatto con la Chiesa, non ce l'hanno fatta con i socialisti e socialdemocratici, non ce l'hanno fatta con gli ex-rifondaroli, allora cosa di meglio che un supermanager da diversi milioni all'anno? L'economia della speculazione la conosce bene, quella della grande finanza pure, ma il resto? Soprattutto perché il maggior partito della sinistra di rimetterebbbe nelle mani di un dirigente alto-borghese e non di un politico? Non sarebbe più utile mostrare i giovani che valgono?
Ancora una volta queste voci dimostrano come il Piddi non esista, non abbia una linea e nemmeno una organizzazione. Insomma sta seguendo il programma-manifesto di Walteruccio che guarda caso era di casa da Alessandruccio. 
Sento fregatura per gli elettori di sinistra oppure profumo di merda. Scegliete ciò che preferite.

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